Resti d’ infanzia

Gli oggetti dell’ infanzia diventano metonimie di quello che siamo stati e delle nostre paure, delle nostre fantasie e dei nostri sogni.
La giovane artista lavora mediante stratificazione :dalla rude e grezza materia emergono per magia oggetti dimenticati, creature fantastiche che popolavano i nostri sogni e i nostri giochi da bambini.
La memoria appare nebulosa e priva di contorni : il nostro occhio deve faticarne per recuperarne la forma e ricostruirne la storia .
Ci ritroviamo così a collezionare frammenti del nostro vissuto, a scavare sotto duri sedimenti matrici per riportare alla luce l’ impalpabile tenerezza dell’ infanzia.